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Roma, Domus Aurea, Sala della Sfinge

Date

21 marzo 2020

IL PROBLEMA:
La Sala della Sfinge, ambiente n.72 bis, è stata scoperta nel corso dei lavori di messa in sicurezza degli intonaci dipinti dell’Ambiente 72. Da una feritoia, antica apertura di aerazione a “bocca di lupo” posta ad una altezza di circa 8 metri da terra, si accede alla Sala della Sfinge, un’area voltata di 6×3,5 mt, in pianta, e con un’altezza, dal piano d’interramento, di un massimo di 1,5 mt.
Gli intonaci presentano una decorazione in uno stile tipico della pittura compendiaria: uno schema compositivo molto semplice, architetture sottili e grottesche su fondo bianco, molto simili dal punto di vista stilistico alla decorazione dell’ambiente contiguo.
Nonostante le precarie condizioni di conservazione generale, si osservano ancora colori vivaci e pennellate corpose dei colori a calce eseguite di forma rapida e spontanea. Sono anche visibili tracce dell’utilizzo dei fili battuti per la partizione geometrica della volta.
Tracce di gore di umidità e di percolazioni sugli intonaci rivelano l’esistenza di infiltrazioni d’acqua.
La superficie degli affreschi si presenta offuscata dalla presenza di sali e da un attacco biologico molto esteso. La pellicola pittorica è fragile e molto lacunosa, ma, nonostante il cattivo stato di conservazione le decorazioni risultano ancora leggibili soprattutto in alcuni punti della volta e sul lato nord.
In questo ambiente non sono stati mai realizzati interventi conservativi.

OGGETTO
Dipinti murali

DATAZIONE
II secolo A.C.

UBICAZIONE
Area del Ninfeo e della Sala della volta Dorata, ambiente n.72 bis

COMMITTENTE
Parco Archeologico del Colosseo
Dott.ssa Maria Bartoli

IL METODO:
Le caratteristiche della Sala della Sfinge hanno condizionato sia le scelte operative per il restauro, sia quelle in materia di sicurezza per gli operatori. Le scelte metodologiche per l’intervento di messa in sicurezza sono state fortemente condizionate dall’estrema fragilità delle condizioni ambientali specifiche, bisognava ridurre al massimo l’alterazione dell’equilibrio dei parametri ambientali.
L’intervento, concordato con la D.L., è stato limitato pertanto ad azioni considerate strettamente necessarie per arrestare il crollo degli intonaci pericolanti e per rinforzare gli intonaci distaccati e decoesi, garantendo un’azione di consolidamento puntuale senza percolamento incontrollato di materiale sulle pareti ancora coperte dalla terra di scavo.